La prestazione lavorativa di un coniuge a favore dell’altro si presume gratuita, cosicchè il rapporto di assunzione può essere disconosciuto dall’INPS in quanto ritenuto fittizio e fraudolento. Nell’ordinamento, tuttavia, non si rinvengono disposizioni che vietino l’assunzione in presenza di un vincolo familiare tanto che la Suprema Corte nel 2018 ha riconosciuto la esistenza del rapporto a fronte della prova della continua presenza del lavoratore sul luogo di lavoro, il rispetto dell’orario, l’erogazione della prestazione e la retribuzone. Inoltre l’art. 54 del TIUR non consente le deduzioni dal reddito dei compensi corrisposti al ciuge, cosicchè il costo di lavoro per l’assunzione della moglie non può essere dedotto, a differenza dei contributi previdenziali che l’INPS ha chiarito essere deducibili (circolare 137/E/97), salvo però contestare poi in radice la validità del rapporto. Le suggeriamo quindi di consultarsi con un professionista del settore priam di qualunque assunzione.

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