“Sono una partecipante del Master MEDPOS, scrivo questa mail come da accordi intercorsi nella nostra ultima lezione, per condividere 2 casi che mi sono capitati sul lavoro.
Il primo riguarda la richiesta di parte di Polizia o Carabinieri di informazioni mediche o in merito alle dinamiche di incidenti stradali o tentati suicidi direttamente in Pronto Soccorso. Mi è capitato più volte durante i turni di lavoro (questi casi finora riguardano sempre il PS di Udine, qui a Torino non mi è ancora mai successo) di ritrovarmi davanti le Forze dell’Ordine nei locali di PS che mi chiedevano informazioni verbali in merito ai pazienti. Possono farlo? Noi siamo tenuti a darle in quanto Pubblici Ufficiali in quel momento o siamo sempre e comunque tenuti al segreto professionale?
L’altro caso invece mi è capitato molto di recente qui in PS a Torino: un paziente in grado di intendere e volere e apparentemente non in alterato stato di coscienza è venuto in PS chiedendo benzodiazepine e dichiarando idee anticonservative, non ha voluto aspettare lo psichiatra e ha abbandonato il Pronto Soccorso. La mia domanda riguarda l’indicazione al TSO e dove sono i “limiti”” del diritto del paziente ad autodeterminarsi e a rifiutare le cure proposte.
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