“Le comunichiamo che il segreto professionale esonera il medico dalla testimonianza su quanto dallo stesso appreso e conosciuto per ragioni di professione. Qualora per tanto fosse convocata a testimoniare potrà opporre il segreto professionale ed essere esonerata dal deporre sulla situazione della Sua paziente.”

“la scorsa settimana sono stata contattata telefonicamente dal comando dei Carabinieri per una “”chiacchierata informale”” su una mia paziente che è stata fermata in stato di ebbrezza con tasso alcolemico elevato, aggravato dal fatto che la stessa ha opposto resistenza a pubblico ufficiale per cui si è reso necessario l’intervento del 118 per sedare la paziente che nel frattempo è diventata violenta, con somministrazione ev di benzodiazepine. Il problema è che il tasso del farmaco nel sangue era molto elevato per cui si presupponeva un abuso delle stesse ( si fa presente che la pz in questione ha un passato di alcolismo con ricovero in comunità per disassuefazione ).
In breve il carabiniere voleva informazioni sulla terapia assunta dalla paziente, se ,e quali benzodiazepine eventualmente assunte , dato che la signora in questione si è rifiutata di collaborare. Poiché ho specificato il mio essere tenuta al segreto professionale , dato che ora il tutto si svolgerà in ambito penale, se dovessi essere convocata ufficialmente dal giudice per le informazioni in merito allo stato di salute e ai farmaci assunti dalla paziente, quale atteggiamento dovrò tenere ? Sono obbligata a fornire la cartella clinica della stessa , senza rischiare poi di essere denunciata dalla mia assistita dato che il carabiniere che mi ha contattata farà anche segnalazione al SERT di zona e al CSM con coinvolgimento anche della mia figura professionale.”