“in riscontro alla Sua relativa all’oggetto Le comunichiamo che l’elemento che caratterizza le strutture sanitarie necessitanti della preventiva autorizzazione ex art. 193 TULS è la complessità derivante dalla prevalenza dell’organizzazione sulle prestazioni intellettuali. Nel caso di una struttura quale quella da Lei descritta riesce difficile non ravvisare la prevalenza dell’organizzazione avuto riguardo ai profili igienici, la proprietà delle attrezzature, la condivisione di spazi comuni, la gestione della sicurezza, la gestione dei rifiuti etc.. Nella Regione Piemonte il coworking non risulta disciplinato e può ritenersi regolato in via analogica nella DGR 616/200. “

“Sono un giovane imprenditore nel campo della salute che oltre alla determinazione e alla grinta vuole mettere certezza in un suo possibile percorso di vita lavorativa, qui di seguito il perché della presente mail.
Vorrei avere una risposta ad una domanda alla quale non riesco a dare risposta CERTA.
– I MEDICI che lavorano in libera professione , possono Lavorare in studi professionali mediante un contratto di servizi (LOCAZIONE/AFFITTO DELLA STANZA ) in modalità coworking, tramite il quale dietro regolare fattura vanno ad “”affittare”” una stanza gestendosi loro gli appuntamenti e i pagamenti verso i clienti /pazienti ?
Coworking Codice Ateco 82.11.02: “Gestione di uffici temporanei, uffici residence”.
Sono, infatti, inclusi in questo codice:
attività dei servizi degli uffici;
residence;
messa a disposizione di locali attrezzati per permettere a terzi abilitati l’erogazione di servizi sanitari.
Una sottocategoria di questo codice è dedicata alla “gestione di spazi adibiti ad ambulatori affidati e professionisti regolarmente qualificati”.

– vi deve essere quale requisito specifico per il quale il singolo medico deve rispettare per avviare la sua attività libero profesiaoel all’interno di uno studio professionale?

– infine i medici possono come servizio affittare / noleggiare macchinari quali ecografo / ECG etc dalla società di servizi che li mette a disposizione?

Concludo con una riflessione :
Quando ho chiesto al dipartimento di vigilanza ASL e al dipartimento attività produttive della mia città ,Torino , la fattibilità di questo progetto loro mi hanno detto che sulla carta non c’è nulla di sbagliato ma che gli organi di sorveglianza quali NAS o vigilanza a loro discrezione e secondo la loro mera ipotesi potrebbero andare a contestare tale servizio di studi professionali in coworking come struttura che gestisce/amminsitra e coordina attività sanitarie e quindi potrebbero far chiudere l’attività con eventuali sanzioni pecuniarie e/o penali, di questo non voglio certo rischiare, potrei avere un vostro pensiero in merito?