Il Direttore Sanitario di struttura odontoiatrica

La questione “Direzione Sanitaria” è uno di questi temi “sensibili” che talvolta danno luogo a polemiche, spesso scaturite da semplice ignoranza delle leggi e delle normative, dunque da scarsa informazione. Lo scopo di questo approfondimento è quello di fare chiarezza sulla figura del Direttore Sanitario e delle sue responsabilità.

 

A quando risale l’istituzione del “Direttore Sanitario”

La figura del direttore sanitario ha un’istituzione remota essendo menzionata per la prima volta nel 1901,nell’art. 83 del Regolamento Generale Sanitario in cui il legislatore aveva regolato l’apertura o il mantenimento in esercizio di ambulatori e di case di cura, imponendo la presenza obbligatoria di un medico (un dottore in medicina come recita la norma), che ne assumesse la direzione tecnica. In origine la definizione era “direttore tecnico” e tale rimase fino al regio decreto del 1938 (c.d. legge Petragnani). Con tale atto normativo fu stabilito che ogni ospedale dovesse avere un “direttore sanitario”, espressione poi entrata nel linguaggio comune per qualunque direzione di struttura sanitaria sia essa ospedaliera sia ambulatoriale. La figura ha trovato consolidamento con la Legge 412/1991 e si è successivamente arricchita con il Decreto Legislativo 502 del 1992 e il DPR 484 del 1997 che l’hanno diversificata da quella di Direttore Medico di Presidio ospedaliero.

 

Quali sono le sue reali funzioni

Le funzioni cui deve assolvere il direttore sanitario sono molto variabili a seconda della dimensione della struttura e della normativa di ciascuna Regione. Possiamo comunque dire che egli deve garantire la guida, la supervisione e la qualità ad una struttura sanitaria. È il garante ultimo dell’assistenza ai pazienti, con funzione di coordinamento e controllo del personale che opera nella struttura affinché l’attività sia realizzata in sicurezza.

 

A quali normative deve ottemperare

Gli obblighi sono sparsi in vari testi normativi, nazionali e regionali, cui si aggiungono le norme del Codice di Deontologia medica. Da queste disposizioni deriva l’obbligo di verifica dei titoli del personale della struttura, l’appropriatezza delle prestazioni mediche e odontoiatriche, la qualità e la corretta conservazione della documentazione sanitaria, il controllo igienico della struttura e degli ambienti di lavoro, è il responsabile degli impianti e delle apparecchiature elettromedicali, e ne cura la corretta conservazione al pari dei dispositivi medici e dei farmaci, è il responsabile del corretto smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi, verifica dell’attuazione delle procedure di lavoro, dello strumentario e di sterilizzazione, organizza i servizi a tutela dei pazienti. Una miriade di responsabilità difficili anche solo da ricordare, ma per chi volesse conoscerle nel dettaglio può essere utile la circolare n. 99 del 21 luglio del 1986 della FNOMCeO, in cui sono ben riassunte.

 

Chi può fare il direttore sanitario

Recentemente la legge n. 124 del 2017 ha disposto che nelle strutture odontoiatriche la direzione sanitaria sia svolta esclusivamente da odontoiatri; il comma 154 dell’art. 1 testualmente prevede “Le strutture sanitarie polispecialistiche presso le quali è presente un ambulatorio odontoiatrico, ove il direttore sanitario non abbia i requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività odontoiatrica, devono nominare un direttore sanitario responsabile per i servizi odontoiatrici che sia in possesso dei requisiti di cui al comma 153” (abilitazione all’esercizio della professione odontoiatrica). Nel caso in cui la struttura ambulatoriale eroghi prestazioni plurispecialistiche, fra le quali quelle odontoiatriche, al direttore di area medica andrà affiancato un odontoiatra per la gestione della componente specifica.

 

Quali strutture necessitano del Direttore sanitario

La presenza del direttore sanitario è obbligatoria in tutte le strutture autorizzate ai sensi dell’art. 193 TULS, è una funzione imposta dalla legge solo alle strutture autorizzate. L’attività odontoiatrica in queste strutture è svolta in forma impersonale. Il legislatore ha quindi istituito un organo di garanzia perché vigili affinché l’interesse alla salute del paziente sia sempre tutelato e non sia mai sacrificato per eventuali interessi diversi, come ad esempio quello economico.

 

Che tipo di responsabilità ha il Direttore sanitario

Il direttore sanitario è una figura di vertice, investito di responsabilità dirigenziali ed è chiamato ad un obbligo di risultato.

 

Cosa significa obbligo di risultato e non di mezzi per il Direttore sanitario

In quanto figura di vertice organizzativo e gestionale, il direttore sanitario ha l’obbligo di raggiungere gli obiettivi assegnatigli dalla proprietà della struttura. Deve conseguire l’utilità dedotta nell’obbligazione di direzione; dovrà garantire l’adempimento di tutte le obbligazioni gravanti per il funzionamento in sicurezza della struttura; dovrà accertare che gli impianti siano rispondenti alla normativa, che i rifiuti siano gestiti nel rispetto di tutte le regole e norme vigenti, sarà responsabile della sterilizzazione, senza poter dire “ho messo tutta la mia competenza, ma non sono riuscito”, dovrà vigilare sulla conservazione della documentazione gestendo i vari aspetti di privacy e altro.

 

Come sono suddivise le responsabilità tra titolare di struttura e/o di azienda? In quali casi il Direttore sanitario ne è esentato

Le responsabilità sono diverse e distinte. Va opportunamente ricordato che una struttura sanitaria si configura come impresa ai sensi dell’art 2082 del c.c. e che quindi presenta caratteristiche di imputabilità propria. Ciò significa che esistono, in ordine agli adempimenti ed alle prestazioni erogabili, diverse e distinte responsabilità: la responsabilità imprenditoriale che incombe sull’Amministratore e la responsabilità tecnico-organizzativa che incombe sul Direttore sanitario. Al titolare della struttura, al proprietario dell’azienda, compete l’assunzione di decisioni di pianificazione e di gestione per garantire l’ottenimento di risultati in linea con gli scopi aziendali. I centri odontoiatrici sono aziende il cui scopo principale è la produzione di utili. Al Direttore sanitario competono invece le funzioni di garanzia perché vigili affinché l’interesse della salute del paziente sia perseguito nel modo più corretto e secondo le migliori regole etiche e deontologiche. Il direttore sanitario è la figura pensata come un cuscinetto tra gli interessi della proprietà e quelli del paziente.

 

Perché le StP (Società tra Professionisti) non necessitano di Direttore sanitario

Le società tra professionisti sono sovrapponili agli altri tipi di società solo sul piano categorico, ma tra le une e le altre ci sono enormi differenze. Le StP, Società tra Professionisti, sono società caratterizzate dalla prevalenza di soci professionisti che devono essere iscritti agli albi, mentre gli altri non professionisti possono svolgere funzioni di supporto rispetto ai servizi professionali oppure funzioni di gestione e organizzazione dello studio. La questione non è ancora perfettamente chiara, ma al momento la presenza prevalente di professionisti consente di escludere che le StP necessitino di direttore sanitario.

 

Per ricoprire il ruolo di Direttore sanitario occorrono titoli abilitanti o è sufficiente la laurea?

Attualmente la funzione di direzione sanitaria è subordinata esclusivamente al possesso della iscrizione all’albo professionale dei medici o degli odontoiatri. Non ha obbligo di possedere titoli specifici di formazione di direzione sanitaria, anche se sarebbe auspicabile una formazione mirata che possa garantire competenze specifiche, come peraltro è già previsto per le strutture laboratoristiche.

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