Le parole giuste per comunicare un esito negativo, l’importanza del dialogo fra medico e paziente prima di una terapia o un intervento, così che il paziente sia in condizione di dare un vero consenso informato perfettamente consapevole di rischi e benefici. Quali i limiti per il medico che vuole, legittimamente, pubblicizzare la sua attività. Sono alcuni, rilevanti, aspetti pratici della professione medica che durante il corso di laurea non si ha modo di approfondire a sufficienza e che i giovani sanitari acquisiscono quando dalle aule universitarie passano nei reparti.
Da questa riflessione, supportata da recenti studi internazionali in cui si sottolinea la necessità di un cambiamento nei contenuti e modalità della formazione dei medici, che si vogliono sempre più competenti, consapevoli ma anche empatici, nasce la collaborazione sinergica tra l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Torino, il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino presieduto dal professore Paolo Leombruni e la Scuola di Medicina diretta dalla professoressa Paola Cassoni.
“L’Ordine incontra i giovani medici” si articola in quattro seminari dedicati a temi importanti della vita pratica di ogni medico che si affaccia alla professione (la relazione medico-paziente; l’attività prescrittiva e certificativa; l’organizzazione delle cure territoriali e l’integrazione con l’ospedale; il codice deontologico). L’iniziativa ha come idea centrale accompagnare il passaggio dal titolo di studio all’ingresso nella professione, valorizzando la formazione con riflessioni pratiche con cui solitamente si familiarizza solo nei primi mesi di attività lavorativa. Contribuendo così a rafforzare la continuità tra formazione universitaria e mondo professionale.
Il Corso di Laurea in medicina, infatti, forma lo studente fino al momento della laurea, ma può mantenere un contatto diretto con il neomedico una volta terminato il percorso accademico. In questa fase di passaggio l’Ordine può assumere il ruolo di osservatore privilegiato e portatore di interesse in quanto primo interlocutore istituzionale all’inizio della carriera. Può intercettare bisogni, difficoltà e competenze necessarie per un inserimento efficace nel mondo del lavoro. La collaborazione stabile tra Scuola di Medicina e Ordine, che condividono la responsabilità della crescita professionale e deontologica dei futuri medici, può dunque offrire ai giovani colleghi una formazione completa e aderente alla realtà della professione.
Attraverso una serie di incontri tematici, che si terranno presso le sedi della Scuola di Medicina e dell’Ordine, gli studenti avranno la possibilità di confrontarsi direttamente con i rappresentanti dell’istituzione ordinistica su aspetti fondamentali dell’avvio alla carriera: dall’iscrizione all’albo alle norme del codice deontologico, dalle prime esperienze lavorative alla gestione della responsabilità professionale, fino alle opportunità di crescita e formazione continua.
“Questi incontri vogliono integrare la formazione universitaria con il confronto con colleghi dell’Ordine di lunga esperienza pratica. – spiega il professor Leombruni – L’obiettivo è comprendere cosa significhi davvero diventare medici oggi: le sfide, le responsabilità, ma anche il valore etico e umano che sta alla base della professione e del rapporto medico-paziente.”
“L’Ordine rappresenta la casa della professione che accoglie i nuovi medici – osserva Francesco Cuniberti, consigliere di OMCeO – Da giovane psichiatra, un tempo rappresentante degli studenti a Medicina, vedo in questa iniziativa un modo per collegare la formazione universitaria alla realtà quotidiana del lavoro medico, accompagnando i giovani nel loro ingresso nella professione”.
Il primo incontro si è svolto il 13 ottobre con il presidente dell’Ordine dei medici di Torino Guido Giustetto sul tema del “Consenso Informato”. “Il coinvolgimento dell’Ordine in questo primo seminario, cui hanno partecipato oltre 160 studenti del sesto anno di medicina – è il suo commento – è stato per me molto interessante perché ho potuto cogliere direttamente dalla discussione e dalle risposte degli studenti alle domande che formulavo quali sono gli ambiti nei quali il nostro intervento può offrire strumenti informativi utili a iniziare la professione medica con maggior competenza, serenità ed efficacia.”
Torino, 27 ottobre2025
