COMUNICATO STAMPA – Vigilanza armata negli ospedali di Torino. L’Ordine dei Medici: buona l’iniziativa dell’Asl, per prevenire la violenza serve una riforma profonda

“La decisione di istituire un servizio di sorveglianza armata negli ospedali cittadini è senza dubbio un’iniziativa apprezzabile. Quello della violenza ai danni del personale nelle strutture sanitarie torinesi è infatti un problema estremamente grave, che l’Ordine conosce da tempo e che ha sollevato più volte in passato, chiedendo l’adozione di misure specifiche”. Lo sottolinea Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, commentando il provvedimento con cui l’Asl Città di Torino ha introdotto un servizio di vigilanza nei pronto soccorso ospedalieri.

“Tuttavia – continua il presidente Giustetto – il fenomeno della violenza nei confronti di medici e personale della sanità è una criticità che riflette un disagio molto più profondo del nostro sistema sanitario, mancanze strutturali che si ripercuotono sul lavoro dei medici e sulla capacità di dare risposte ai bisogni di salute: la carenza cronica di personale, la durata eccessiva dei turni di lavoro, l’assenza di spazi idonei negli ospedali dove poter incontrare con tranquillità parenti e pazienti, la riduzione del tempo dedicato alle visite e al colloquio sono tutti elementi che contribuiscono a peggiorare il rapporto fra medico e paziente, esasperano i cittadini e li costringono a lunghe attese. Si tratta, per altro, delle stesse difficili condizioni di lavoro che danno origine al “moral injury”, quella ferita morale che il medico avverte quando non può fare tutto quel che saprebbe per i pazienti e che spinge quasi 30 medici ogni mese a dimettersi e abbandonare il servizio sanitario pubblico”.

“Occorre dunque affrontare il tema del contrasto alla violenza attraverso provvedimenti di ampio respiro, sia a carattere locale che nazionale – conclude Giustetto -, senza i quali ogni altra iniziativa rischia di risultare parziale o inefficace”.