L’OMCeO di Torino vicino alla collega aggredita. “Serve tutelare chi cura”

L’Ordine Medici e Odontoiatri di Torino esprime profonda solidarietà e vicinanza alla collega medica psichiatra coinvolta nell’episodio di aggressione avvenuto presso l’Ospedale Giovanni Bosco in data 14 novembre 2025.
Si tratta di un fatto grave, che colpisce non solo una professionista nell’esercizio del proprio lavoro, ma l’intera comunità sanitaria. Ogni gesto di violenza contro un operatore della salute è una ferita al sistema che garantisce cura, protezione e assistenza ai cittadini.
Per questo la tutela della sicurezza del personale sanitario rappresenta un tema non più rinviabile: occorre continuare a rafforzare i presidi di prevenzione, migliorare l’organizzazione degli spazi, garantire tempestività nelle segnalazioni e un efficace coordinamento con le autorità competenti.
Sicuramente, la sicurezza non può essere affrontata solo sul piano della vigilanza. Le condizioni di lavoro sempre più onerose riducono il tempo dedicato alla comunicazione con i pazienti e con i loro familiari, un elemento essenziale per costruire un’alleanza terapeutica solida, capace di prevenire tensioni e incomprensioni. Quando i carichi assistenziali non permettono un adeguato spazio di ascolto e dialogo, l’intero rapporto di cura si indebolisce.
Parallelamente, la carenza di medici, in particolare di specialisti in psichiatria, insieme alla chiusura di servizi dedicati alla salute mentale, si scontra con un aumento crescente dei bisogni legati alle patologie psichiatriche. Questa combinazione rende estremamente complesso garantire un’assistenza tempestiva, efficace e sicura a tutti i cittadini, esponendo i professionisti a ulteriori pressioni e rischi.
Si osserva inoltre un atteggiamento sempre più diffuso di pretesa nei confronti dei medici, ai quali vengono richiesti prestazioni immediate e risultati certi, come se la medicina potesse offrire garanzie assolute. È necessario un cambiamento culturale profondo, che riporti al centro il rispetto reciproco, la fiducia e la consapevolezza dei limiti umani e organizzativi del sistema sanitario.
Rivolgiamo quindi un invito alle istituzioni, alle direzioni sanitarie e alla Prefettura affinché si prosegua con ancora più determinazione nel contrasto alle aggressioni ai danni di medici e operatori sanitari, promuovendo ambienti di cura sicuri, monitorati e rispettosi e investendo parallelamente nel personale e nei servizi, in particolare nell’ambito della salute mentale.
Alla collega aggredita inviamo il nostro pensiero più sincero e l’augurio di una pronta ripresa.
A tutti i professionisti della salute mentale e dei servizi di urgenza ed emergenza, ma non solo, va il nostro ringraziamento per il lavoro quotidiano svolto con dedizione, nonostante difficoltà e rischi sempre più evidenti.

Torino, 17 novembre 2025