L’Ordine dei Medici esprime la propria preoccupazione per quanto recentemente riportato da alcuni organi di stampa, nei quali sono stati pubblicati nome e cognome di medici coinvolti in un procedimento ancora in fase istruttoria, quindi privo di accertamenti definitivi.
La diffusione di dati personali, soprattutto in assenza di una valutazione giudiziaria definitiva, può compromettere la dignità personale, la reputazione professionale e il diritto alla riservatezza, che deve essere garantita non solo ai medici , ma ad ogni cittadino. Inoltre, una divulgazione mediatica di questo tipo rischia non solo di ledere gravemente la persona coinvolta, ma anche di minare la fiducia tra cittadini, istituzioni e professionisti della salute.
L’Ordine dei Medici ha da sempre l’interesse primario a tutelare la possibilità dei medici di lavorare con serietà ed efficacia e, quando necessario, a sanzionare comportamenti illeciti o contrari al dettato deontologico. Tuttavia, tali valutazioni possono essere assunte solo al termine delle opportune verifiche e a giudizio concluso.
Ribadiamo dunque che il corretto svolgimento delle procedure deve avvenire nelle sedi competenti, nel rispetto delle garanzie previste dalla legge, senza anticipazioni o esposizioni mediatiche che possano influenzare la percezione pubblica o generare conseguenze non giustificate.
Confidiamo nel senso di responsabilità dell’informazione affinché sia sempre assicurato un equilibrio tra il diritto di cronaca e la tutela della privacy e della dignità dei professionisti, nell’interesse della comunità medica e della serenità necessaria allo svolgimento del nostro lavoro.
Torino, 17 novembre 2025
