“Riteniamo poter confermare le legittime richieste della scuola che discendono dal disposto dell’art. 2048 cc. La scuola è infatti responsabile degli allievi affidati ed è legittimata a prevenire qualsiasi situazioni di pericolo implicita in una certificazione prognostica di uno stato di malattia. Il medico di Medicina Generale può quindi rivalutare la valutazione prognostica di altro medico, certificando la guarigione ai fini della riammissione alla scuola dell’allievo. Questa certificazione non rientra tra le attività di cura erogate dal Servizio Sanitario Nazionale ed è soggetta a remunerazione da parte del richiedente. “

“Venerdì scorso mio figlio si è infortunato a scuola procurandosi una distorsione durante l’ora di educazione fisica. E’ stato portato al CTO dove gli hanno dato 5 gg prognosi.
Essendo in grado di usare mani e cervello lo abbiamo portato a scuola questa mattina in stampelle in modo che potesse partecipare alle lezioni. La scuola lo ha rimandato a casa sostenendo di aver bisogno di un certificato del curante che attesti che il ragazzo può frequentare nonostante la prognosi.
Abbiamo riferito al curante il quale ha dato la seguente risposta:
“La richiesta è molto strana .
Comunichi chiaramente al dirigente scolastico che il medico di famiglia non è tenuto a rilasciare questi certificati e che se proprio la scuola li vuole sono certificati in carta libera a uso privato e hanno un costo di €50 più IVA. La scuola obbliga quindi il genitore a questo esborso.”
Abbiamo girato la comunicazione alla preside dell’istituto il quale ci ha chiamati per spiegarci che loro ricevono quotidianamente questo genere di certificati e che nessuno mai ha lamentato di averlo dovuto pagare. Ci ha inoltre spiegato che la scuola è tenuta a chiederlo in quanto con la prognosi del PS loro non sono autorizzati ad accettare lo studente senza prima aver verificato che sia veramente in grado di frequentare, che se dovesse accadergli qualcosa, l’assicurazione non coprirebbe in quanto il ragazzo non avrebbe dovuto essere a scuola.
Chi ha ragione?
Il medico di base ha il dovere di assistere la famiglia in questo o il costo deve (come al solito) ricadere su di loro?”