Boarding nei Pronto soccorso torinesi, ogni giorno 250 pazienti in attesa – Sabato all’Ordine dei Medici un convegno sul fenomeno

Boarding nei Pronto soccorso degli ospedali: quando un paziente è stato preso in carico al triage, è stato visitato e per lui è già stato disposto il ricovero. Ma rimane provvisoriamente nei locali del Pronto, spesso in una sistemazione precaria e inadeguata, anche per più giorni, perché non ci sono posti letto disponibili nei reparti.

Del problema, peggiorato negli anni, si occuperà l’Ordine dei Medici di Torino sabato 30 settembre, nel corso-convegno “Il boarding nei Dea torinesi: approccio etico, deontologico, legale”, organizzato da Matteo Traversa, medico urgentista dell’ospedale di Cirié, e Rosella Zerbi, consigliera segretaria dell’Ordine.

Secondo le linee di indirizzo nazionali sul triage intraospedaliero, il tempo massimo dalla presa in carico di un paziente alla conclusione della prestazione in Pronto soccorso è di 8 ore. La Regione Piemonte, nel modello organizzativo adottato nel 2021, ha a sua volta fissato in 6-8 ore l’arco temporale dal momento dell’accesso a quello delle dimissioni o del ricovero. Come invece sappiamo anche dalla diretta esperienza dei nostri colleghi che lavorano nell’emergenza/urgenza, la durata è spesso superiore e arriva anche a diversi giorni di permanenza. Condizione che aumenta il rischio clinico per pazienti e personale sanitario, compromette la sicurezza delle cure e crea conflitti etici e deontologici nei colleghi.

Da una stima effettuata dall’Ordine sugli ospedali dell’area torinese, emerge che in particolare per quanto riguarda i Pronto soccorso della città il numero medio di pazienti in boarding nelle singole strutture è di 20, 30 e anche oltre i 40 nell’arco della giornata. Allargando il quadro a tutta la provincia, i pazienti in boarding risulterebbero essere mediamente non meno di 250 al giorno: in un anno oltre 90.000 presenze.

“Il boarding è una criticità che non deriva da un problema di ingressi in Pronto soccorso ma dalla difficoltà di ricovero e quindi è collegata al taglio dei posti letto, il cui numero va ripristinato – sottolinea il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. Una carenza che oltretutto crea problemi anche ai medici e al personale sanitario, ponendoli davanti a scelte etiche difficili sulle priorità di assistenza, generando sofferenza e disaffezione nella professione, e danneggiando soprattutto i pazienti”.

Nell’evento di sabato il fenomeno del boarding verrà analizzato attraverso il confronto fra i punti di vista dei diversi professionisti, con il coinvolgimento di figure mediche e non mediche, e una modalità di lavoro in piccoli gruppi. Oltre a evidenziare i risvolti deontologici ed etici che insieme all’aumentato rischio clinico per malati e medici gravano sui professionisti sanitari, obiettivo della giornata sarà far emergere, attraverso il contributo diretto di iscritte ed iscritti che quotidianamente affrontano il problema del boarding e il confronto con i relatori, idee, strategie e proposte concrete in grado di migliorare la situazione esistente.

 

28 settembre 2023

 

Il comunicato in pdf