Violenza sugli operatori sanitari. Medici, istituzioni e cittadini insieme per tutelare la cura

Ennesimo gravissimo caso di violenza a Catania. Ancora violenza contro medici e professionisti della sanità, contro le donne. L’Ordine di Torino esprime innanzitutto solidarietà e vicinanza alla dottoressa che è stata aggredita durante la guardia medica e ai molti altri colleghi vittime di violenza.

L’OMCeO di Torino da molti anni organizza e promuove – insieme alla sua commissione Pari Opportunità- convegni e occasioni di confronto sul tema del contrasto alla violenza, in particolare quella rivolta alle donne, con la partecipazione e la collaborazione di Istituzioni e Forze dell’Ordine. Ma è adesso il momento di andare oltre e mettere in campo concrete azioni di tutela delle colleghe e dei colleghi nello svolgimento del loro lavoro. È un grido – quello degli operatori sanitari e in particolare le donne che sono le più esposte al pericolo – che non possiamo non accogliere in tutta la sua drammaticità.

E dunque proponiamo che, d’intesa con la Regione, le Aziende sanitarie ed ospedaliere, i Presidi pubblici e privati, si concretizzino iniziative coordinate ed efficaci ad assicurare condizioni di lavoro idonee a garantire protezione contro ogni violenza.

Ma bisogna lavorare sul campo anche insieme ai cittadini per recuperare le basi di una cultura della sicurezza – e della tutela della salute pubblica- che si può ricostruire solo facendo rete e proteggendo quel patto di fiducia tra operatori e pazienti che rischia di essere minato da paura e angoscia.

L’Ordine di Torino intende rafforzare il suo impegno da subito per progettare azioni concrete: tutelare il rapporto di cura e la sicurezza dei suoi operatori è uno dei nostri obiettivi – afferma il Presidente dell’OMCeO di Torino Dott. Guido Giustetto.

 

#proteggiamolacurainsicurezza