Nel pieno della vita, a soli 61 anni è mancata Nicoletta Biglia, Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Torino e Direttore della Struttura Complessa Universitaria di Ginecologia ed Ostetricia del Mauriziano di Torino.
Di origini astigiane, ha percorso una brillante carriera iniziata con la laurea con lode a Torino nel 1986 seguita dalla Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia nel 1990; nel 1995 ha conseguito presso l’Università di Roma La Sapienza, il dottorato in Ginecologia Oncologica.
Ha iniziato la sua carriera come assistente presso l’Ospedale di Asti, frequentando allo stesso tempo come volontaria la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università a Torino, dove si è poi trasferita come aiuto ospedaliero nel 1996.
Nel 1997 quando mi sono trasferito presso la Struttura di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Mauriziano, mi ha seguito con un nutrito gruppo di collaboratori e specializzandi per iniziare una nuova sfida: far nascere la divisione di ginecologia oncologica e senologia dell’IRCC di Candiolo, che è stata legata al Mauriziano fino al 2010.
Dopo la separazione tra Mauriziano e Candiolo è rimasta nell’équipe del Mauriziano fino ad assumerne la direzione nel 2017.
Nel 2005 era passata dall’amministrazione Ospedaliera a quella Universitaria con il ruolo di professore associato.
Nel 2007, mentre era in attesa del figlio Umberto, ha svolto uno stage di chirurgia robotica presso la Mayo Clinic di Phoenix, in Arizona; per ironia della sorte ha potuto utilizzare le conoscenze acquisite soltanto dopo molti anni, negli ultimi quattro mesi di vita.
Era membro delle più prestigiose società internazionali di ginecologia oncologica.
Particolarmente sensibile ai problemi delle pazienti e portatrice di una visione moderna del ruolo del personale sanitario, fin dal 2012 aveva ideato e diretto il Master Universitario di Senologia dedicato al personale sanitario.
Durante i tre anni della sua malattia non ha mai cercato compassione né mostrato cedimenti, continuando a lavorare con l’intensità ed i ritmi abituali.
Ci mancherà, mancherà a tutti noi: colleghi, specializzandi, studenti, personale sanitario e naturalmente alle pazienti.
Nicoletta ci mancherà come ginecologa oncologa: oltre all’intensa attività chirurgica che l’ha vista impegnata a combattere da sempre contro il tumore della mammella e contro i tumori ginecologici, fu una delle prime ad occuparsi del miglioramento della qualità di vita di queste donne. Tra le prime professioniste ad interessarsi dei tumori eredo-familiari, si è battuta per la nascita e la crescita delle Breast Unit. Negli ultimi anni si era dedicata al perfezionamento delle tecniche di chirurgia mininvasiva, in particolare negli ultimi tempi di quella robotica.
Nicoletta ci mancherà come professoressa universitaria e ricercatrice: più di 200 pubblicazioni su riviste prestigiose, decine di protocolli di studi attivati, centinaia di tesi di laurea e specialità seguite passo a passo. Chiunque l’abbia mai ascoltata ad uno degli innumerevoli congressi nazionali ed internazionali a cui è stata invitata come relatrice, non può che essere rimasto impressionato dalla sua preparazione e chiarezza espositiva. Era un’ottima docente perché amava la propria materia, ne era appassionata. E amava molto l’università, l’insegnamento, il tutoraggio: aveva un intuito incredibile nel leggere le persone ed è stata capace di attorniarsi negli anni di collaboratori, specializzandi e studenti validi e dedicati.
Nicoletta ci mancherà come capo: combinava capacità organizzative e decisionali eccezionali, guidate dal buon senso, da una capacità di vedere il futuro fuori dall’ordinario. Sapeva individuare in ciascun collaboratore le doti per far crescere il professionista e il gruppo. Ha saputo guidare la sua squadra fino alla fine, soprattutto con il proprio esempio. Autorevole, a tratti autoritaria, sempre rispettata in tutti gli ambienti che la vedevano protagonista.
Nicoletta ci mancherà come donna: quando si entrava nel suo studio, non mancava mai la battuta simpatica, il commento leggero che sdrammatizzava il momento, anche gli ultimi giorni. Nelle occasioni conviviali si parlava di qualsiasi argomento, viaggi, famiglia, vestiti, scarpe, il tutto condito da una fine ironia. Ha affrontato la malattia con una dignità e un’eleganza straordinarie senza mai parlarne né farsi condizionare.
All’eleganza vorrei ancora dedicare le ultime righe: Nicoletta era elegante in tutto: nel vestire, nei rapporti umani, nel modo di affrontare le discussioni e soprattutto in sala operatoria: non perdeva mai la calma ed era un piacere vedere come si muoveva con movimenti precisi, delicati, che facevano procedere l’intervento velocemente perché non doveva mai tornare indietro per rimediare ad un movimento sbagliato. I matematici dicono che se una dimostrazione è elegante è quasi sicuramente giusta, da chirurgo vi dico che se un chirurgo è elegante è sicuramente molto bravo, e lei lo era veramente.
Nicoletta mancherà a noi colleghi ed amici, ma soprattutto alle pazienti, alle donne malate di tumori ginecologici a cui ha dedicato la vita.
Insieme a queste centinaia di donne, ringraziamo di averla conosciuta e non potremo mai dimenticare l’esempio di vita che ha dato a tutti noi.
Piero Sismondi