“Pongo un quesito sulle mie modalità di esercitare la pratica libero-professionale.
Sono un medico nucleare, ho sempre lavorato nel SSN; ho quasi 78 anni, sono in pensione di vecchiaia dal 2013.
Da circa 30 anni svolgo una piccolissima attività libero-professionale: da dipendente in intra-moenia; da pensionata (e fino a inizio 2018) in poliambulatorio privato, senza necessità di aprire partita IVA.
Infatti effettuo libera professione in quanto medico nucleare TERAPEUTA, la mia attività è paragonabile a quella di un radioterapista: da pensionata e senza apparecchiature, continuo a visitare vecchi pazienti già sottoposti a trattamenti medico-nucleari, che continuano a volere il mio follow-up; oppure nuovi pazienti, per valutare le indicazioni e le strategie di un trattamento.
Tali prestazioni, fornendo un reddito < 5000.00€/anno, erano considerate prestazioni occasionali, e mi avevano esentata dall’apertura di partita IVA, dalla necessità di avere un POS, e di inviare telematicamente al Sistema Tessera Sanitaria i dati delle fatture emesse. Con necessità solo di ricevuta + marca da bollo. L’Agenzia delle Entrate mi aveva rassicurata sulla correttezza del mio agire.
Da inizio 2018 a fine 2023 mi ero quasi ritirata, per seri motivi di salute e per covid.
Ora sto bene, e i pazienti sono tornati. Svolgerò le visite in studio privato o a domicilio, un pomeriggio al mese, per diversi mesi ogni anno.
Quesito:
è ancora ammissibile “la prestazione occasionale” ? Ho trovato in internet un documento che pare negarmelo. Ne allego il link.
Il mio commercialista pare non sappia che pesci prendere.
Cosa mi prescrive il mio Ordine?”
12/03/2024