“In qualità di figlio e coerede del dott. (omissis) richiedo cortesi informazioni sul trattamento legale previsto per lo studio medico intestato al de cuius. Detto studio è ubicato all’interno dello stabile di proprietà e residenza anagrafica del fu dott. (omissis); lo studio ospitava alcuni altri professionisti, che intenderebbero proseguire l’attività. Al fine di non incorrere in alcuna violazione di norme di legge o deontologiche, si richiede pertanto di voler comunicare se tale prosecuzione di attività sia consentita e con quali eventuali adempimenti da svolgere presso codesto spett. le Ordine. “

Gli studi professionali nel territorio della regione Piemonte non sono soggetti a preventva autorizzazione e possono essere condivisi tra più medici. Se Suo padre operava in questa situazione nulla preclude che lo studio di cui era titolare possa essere proseguito dai colleghi oggi ivi ospitati. Nel Caso in cui lo studio ospitasse professionisti di vari settori ed i loro servizi necessitanti (segreteria, telefono etc) fossero coordinati, lo stesso si configurerebbe come “ambulatorio”. Sarebbe necessaria in questo caso autorizzazione ex art. 193 TULS e direttore sanitario per poter essere proseguito.