Torino, 7 Maggio 2015
Egregio Presidente
Le porgo le congratulazioni per la nomina e Le faccio un “in bocca al lupo” per il Suo impegno futuro.
Ho pensato tanto prima di scrivere, ma la sua lettera mi ha molto colpito, in 15 anni che sono iscritta all’Ordine non mi era mai capitato di ricevere lettera dal Presidente con parole cosi vere e sincere. Ho apprezzato la parte in cui si impegna a tutelare la dignità di noi giovani colleghi, dando valore alle vocazioni.
Io credo di essere tra quei medici messi in difficoltà da questi anni bui per la sanità. Sono un medico, iscritta all’albo di Torino dal 2009 quando mi sono trasferita in Piemonte, mi sono laureata nel 2000 a Cagliari, specializzata in neurologia nel 2005 a Sassari, specializzata in psicoterapia nel 2009 a Roma, ho terminato il dottorato di ricerca in Neuroscienze nel 2009 con una tesi sulla neurooftalmologia a Sassari (per il quale ho fatto un piccolo stage negli Stati Uniti). Mi era stata fatta la proposta di rimanere li per proseguire la mia ricerca e la mia carriera, ma per motivi familiari ho rinunciato sperando che anche qui in Italia potessi avere un futuro…invece mi ritrovo a quasi 42 anni ancora precaria.
Nel 2009 mio marito per motivi lavorativi è stato trasferito a Torino e io l’ho seguito: ho lasciato la mia terra, la mia famiglia, i miei amici, un lavoro anche se precario…ho provato a ricostruire e ricominciare. Mi sono iscritta all’ordine di Torino lasciando quello di Cagliari nel quale ero iscritta dal 2000.
Ho cercato nuove opportunità e lavoro qui a Torino: ho aperto uno studio privato, ho lavorato in un poliambulatorio, ho lavorato in vari ospedali della città, ho provato a partecipare a concorsi… ma mi ritrovo ancora precaria e con l’ennesima borsa di studio con la quale svolgo un lavoro con gli stessi doveri e responsabilità dei colleghi assunti… ma non gli stessi diritti…prendo borse di studio dal 2001 quando sono entrata in scuola di specializzazione!!!
Ho sempre pensato che un medico svolgesse una professione che meritava rispetto e dignità ….invece in questi anni hanno calpestato la mia dignità, la mia professionalità e nessuno sembra porsi il problema, anzi ti dicono che devi ringraziare anche per la borsa di studio…comunque fai sbagli, comunque fai sei perdente, perché hanno tolto la speranza di un futuro professionale.
Ho provato a sponsorizzare la neurooftalmologia oltre che la mia professionalità (mi occupo di Sclerosi Multipla dal 1998) ho scritto progetti, ho proposto collaborazioni con i professori degli Stati Uniti, tutto rimasto inascoltato o non concretizzato, quello che conta è che tu copra il posto che il servizio sanitario non riesce a coprire in altro modo. L’ennesima borsa di studio senza malattia, senza punteggio o speranza per posizioni future, MA con tanti doveri: il badge per contarti le ore ma straordinari persi perché non considerati, responsabilità morale e penale di tanti pazienti, ferie non fruite…è come se il tuo lavoro non avesse importanza, sei solo un numero che deve “coprire” i buchi lasciati dai vari tagli e cambiamenti di questi anni. Naturalmente tra una borsa di studio e l’altra ti lasciano a casa 20 giorni per non superare i due anni consecutive di lavoro ed essere costretti ad assumerti!!!
So che ci sono tanti colleghi come me…sfiniti e sfiduciati dal dover lavorare in questo modo pur gestendo una professione che ti richiede concentrazione, impegno, devozione.
Mi sento come una persona alla quale hanno negato la possibilità e la speranza di un futuro; un giorno ho visto un’immagine ad un congresso che mi ha molto colpito, un medico che correva dentro una ruota per criceti!!!! Abbastanza triste considerata la professione, ma alle volte mi sento proprio così di corsa, tanto lavoro, senza andare da nessuna parte.
Io non so cosa ho sbagliato e come posso fare per migliorare tutto questo, ma spero nel Suo sincero e concreto interesse e che prenda in considerazione questa diffusa situazione che affligge molti di noi. Spero che faccia da portavoce di un malcontento generale e ci aiuti a ritrovare la speranza in una professione che è una scelta di vita importante e impegnativa e che merita di essere valorizzata e non mortificata come spesso sta accadendo.
Grazie per l’attenzione
Cordiali Saluti
Manuela Matta
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