Cancro Orale: intercettazione e prevenzione

Cancro Orale: intercettazione e prevenzione

Il cancro orale è una malattia che continua a mietere vittime, insieme a tutte le neoplasie dell’orofaringe che costituiscono il 7° tumore più frequente e la 9° causa di morte per cancro in tutto il mondo, con circa 710.000 casi e 359.000 decessi all’anno. Di questo gruppo è il più frequente e rappresenta circa il 4% di tutti i tumori maligni nell’uomo e l’1% nelle donne. In Italia l’incidenza media per gli uomini è di 8,44 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti e di 2,22 per le donne. Nelle aree industrializzate e nelle valli alpine è molto più diffuso: a Torino 10.7 per gli uomini e 3.1 per le donne, nelle Regioni del Nord-Est 14.0 per la popolazione maschile.

I tumori orali e orofaringei sono fortemente associati al consumo di alcol e tabacco, e i modelli di incidenza e mortalità per questi tumori riflettono in gran parte la diversa prevalenza di questi due fattori di rischio tra le diverse popolazioni. Va comunque detto che il 30% dei casi di cancro orale non è correlato ad alcol e tabacco.

Temibile perché il tasso di sopravvivenza a cinque anni si aggira intorno al 50-60% e preoccupante perché la prognosi peggiora quando la malattia, non essendo stata intercettata in tempo, è progredita; il basso status socio-economico, l’età avanzata e il consumo di alcol e tabacco sono fattori di rischio nel 70% dei casi.

Rispetto alla prevenzione e all’intercettazione dei primi sintomi, gli Odontoiatri e gli Igienisti dentali possono svolgere un ruolo molto importante applicando il cosiddetto “screening opportunistico”, mentre la divulgazione e la conoscenza di questa malattia spettano ad altri soggetti, tra cui le associazioni di categoria (Andi con l’Oral Cancer Day annuale nelle piazze italiane), i giornalisti scientifici e i siti dedicati alla salute (prevenzionetumori.eu). Molto si è fatto ma, purtroppo, durante la Pandemia da Covid l’Osservatorio Nazionale Screening ha registrato in Italia oltre 1 milione di esami in meno per i tre maggiori tumori (Utero, Mammella e Colon retto), come pure c’è stata una notevole diminuzione di invii di lesioni orali sospette da parte degli Odontoiatri ai centri di riferimento e quindi riduzione delle diagnosi precoci.

I programmi di prevenzione coinvolgono numerosi soggetti tra i quali tutti i sanitari, gli educatori, i giornalisti scientifici e le Associazioni che si occupano di salute orale. Ma è agli Odontoiatri e agli Igienisti che spetta un ruolo importantissimo, perché da soli possono svolgere lo screening opportunistico che consiste nel:

  • Saper visitare tutta la mucosa orale dei pazienti allo scopo di rilevare la presenza di lesioni.
  • Saper decidere se e quando riferire la lesione individuata allo specialista.
  • Saper riferire il caso ad una struttura adeguata senza avviarlo in percorsi sanitari dispersivi e non risolutivi.

Ogni Odontoiatra o Igienista Dentale dovrebbe comunicare ai propri pazienti delle semplici informazioni, vale a dire consultare il proprio Odontoiatra di fiducia se si è portatori di una ferita, di una crescita o di un cambiamento di colore in bocca che dura più di 15 giorni (non importa se sia stata curata o no). Questo vale per le lesioni che non fanno male, di cui ci si è accorti casualmente, tenendo conto che il cancro della bocca inizia senza dolore, e per le lesioni che si attribuiscono alle protesi, visto che il cancro della bocca può insorgere intorno o sotto alle protesi e assomigliare a qualsiasi banale infiammazione.

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