L’efficacia dei vaccini nel bloccare lo sviluppo del Covid-19 è ormai nota e provata da molti studi clinici. È invece oggetto di approfondimento a livello internazionale in che misura i vaccini riducano nelle persone vaccinate il rischio di essere infettate e, di conseguenza, quante possibilità abbiano di trasmettere il virus ad altre persone.
L’Ordine dei Medici di Torino ha voluto dare il suo contributo per valutare questo aspetto, avviando un’indagine conoscitiva rivolta al personale sanitario che è stato vaccinato in questi mesi.
All’iniziativa hanno aderito l’Ordine delle Professioni infermieristiche di Torino e l’Ordine dei Tecnici e delle Professioni sanitarie di Torino, Aosta, Alessandria, Asti.
È stato quindi preparato un breve questionario compilabile on line in forma anonima, inviato nei giorni scorsi a tutti gli iscritti dei rispettivi ordini professionali, accompagnato da una lettera firmata dal presidente Omceo Torino Guido Giustetto, dal presidente della Commissione Albo Odontoiatri Torino Gianluigi D’Agostino, dal presidente Opi Torino Massimiliano Sciretti e dalla presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp di Torino, Aosta, Alessandria, Asti, Monica Franconeri.
La raccolta dati, a cura del dottor Mario Nejrotti e del dottor Gabriele Gallone, durerà circa un mese e riguarda tutti i sanitari vaccinati dal 27 dicembre 2020 in poi.
Nel sondaggio si chiede ai professionisti sanitari di indicare se, dopo il completamento del ciclo vaccinale anti-Covid, siano mai risultati positivi e dopo quanto tempo dalla vaccinazione: è infatti importante conoscere se le persone già vaccinate, pur protette dalla malattia, quando entrano in contatto con il virus possano ancora ospitarlo ed eventualmente trasmetterlo ad altri.
D’altronde, pur essendo un tema su cui si stanno consolidando confortanti evidenze scientifiche, l’Istituto Superiore di Sanità comprensibilmente continua a prescrivere anche per i soggetti vaccinati il rigoroso utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, oltre all’adozione di tutte le precauzioni a cominciare dal distanziamento fisico, anche perché “non è noto se i vaccini impediscano completamente la trasmissione di SARS-CoV-2”, come scrive l’Istituto nelle indicazioni del 13 marzo scorso.
“Con l’indagine che abbiamo avviato non si mette minimamente in discussione l’efficacia dei vaccini anti-Covid nel proteggere le persone dalla malattia, che è ormai riconosciuta – sottolinea il presidente dell’Ordine dei Medici Guido Giustetto –. L’obiettivo è invece capire concretamente quanto i vaccini offrano protezione dall’infezione delle prime vie aeree, che può essere rilevata dai tamponi effettuati successivamente alle vaccinazioni. E dunque valutare in che misura le persone vaccinate, pur protette, possano essere eventuali veicoli di contagio”.