Problemi e priorità dei medici: incontro ieri sera all’Ordine di Torino

Eccessivo carico burocratico, necessità di maggiore autonomia e indipendenza, carenza di medici. Sono le prime tre priorità inerenti alla professione su cui occorre intervenire, secondo i risultati di un sondaggio condotto dall’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Torino presso i propri iscritti.

L’esito del questionario conoscitivo, in tutto una quindicina di domande su tematiche differenti (ad esempio, la formazione professionale o il rapporto con l’Ordine), è stato presentato ieri sera alla sede dell’Ordine nel corso di un incontro aperto a tutti gli iscritti, il primo di una serie di appuntamenti che verranno organizzati nei prossimi mesi, con l’obiettivo di favorire il confronto e l’approfondimento su tematiche legate alla professione.

Al sondaggio, completamente anonimo, hanno partecipato 509 colleghi, 440 medici e 69 fra odontoiatri e iscritti a entrambi gli albi. Il 24% lavora come dipendente di struttura pubblica, il 23% è libero professionista, il 13% medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, il 18% pensionato che svolge ancora attività professionale, i restanti sono dipendenti di strutture private, pensionati, specialisti ambulatoriali, specializzandi, medici di continuità assistenziale o di emergenza territoriale. Un quadro che nelle proporzioni fotografa abbastanza fedelmente la realtà lavorativa.

Alla domanda specifica per individuare su quali temi l’Ordine dovrebbe maggiormente interloquire con le istituzioni per tutelare la professione, il 48,8% ha risposto “Carico burocratico”, il 42,4% “Autonomia e indipendenza dei medici”, il 28,5% “Carenza dei medici”, il 27,6% “Rischio clinico”, il 22,4% “Carenza di posti letto e liste d’attesa”, il 21,5% “Carico lavorativo assistenziale” e a seguire le altre opzioni (si potevano fornire fino a tre risposte).

Il peso delle priorità cambia a seconda della categoria. Ad esempio, il carico burocratico è stato segnalato come problema addirittura dal 92,5% dei medici di medicina generale. La carenza di medici è maggiormente sentita dai dipendenti di struttura pubblica, il 39,8%, il carico lavorativo sia dai medici di medicina generale (37,5%) sia dai dipendenti di struttura pubblica (29,6%).

In materia di corsi di formazione, un buon numero di colleghi ha sottolineato la necessità di approfondire le tematiche legali e amministrative, richiesta arrivata in particolare dagli iscritti più giovani. Alcuni specializzandi presenti in sala hanno confermato come l’impatto nella nuova professione li possa far sentire senza punti di riferimento e dunque sia necessario un significativo supporto da parte dell’Ordine.

Nel corso della serata si è poi parlato a lungo dell’importanza della comunicazione medico-paziente e di come questo aspetto necessiti di maggiore approfondimento a livello di formazione universitaria, e si è discusso su cosa implichi per l’Ordine il ruolo di ente sussidiario dello Stato e sui rapporti reciproci con le istituzioni.

“Abbiamo voluto organizzare questo incontro per favorire il confronto di idee fra colleghi, anche perché intendiamo migliorare la comunicazione fra Ordine e iscritti, sapendo però che per essere coinvolti occorre essere propositivi e disponibili a partecipare – spiega il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. Il risultato è stato decisamente interessante: sia il questionario sia il dibattito in sala hanno fatto emergere i temi su cui c’è maggiore bisogno di approfondimento. Ci impegniamo su questi ad attivare ulteriori momenti di incontro, a coinvolgere nel lavoro dell’Ordine tutti i colleghi interessati, a rivolgere una particolare attenzione ai colleghi neo laureati e a far partire al più presto specifiche attività di formazione”.

 

30 novembre 2022

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