Ripartire in sicurezza nell’attività sanitaria, al via la sperimentazione del documento Ordine-Politecnico di Torino con l’ASL To5, medici e pediatri di Torino e provincia

La fase di “beta testing” delle raccomandazioni su come contenere i contagi


Inizia la fase di applicazione pratica del documento di Ordine dei Medici di Torino e Politecnico di Torino “La cura al cittadino riparte in sicurezza”, contenente le raccomandazioni su misure e  comportamenti da adottare nei luoghi di assistenza per evitare il diffondersi del contagio da SARS-CoV-2 durante le attività sanitarie.

Nelle scorse settimane l’Asl To5 (attraverso il proprio poliambulatorio specialistico di piazza Pellico a Chieri e una Rsa a gestione diretta) e una serie di medici di famiglia, pediatri, studi di medicina di gruppo, di Torino e della provincia, hanno aderito alla prima sperimentazione, il “beta testing”, che consentirà di valutare la fattibilità e la sostenibilità delle indicazioni contenute nel documento, grazie alla collaborazione con i Mentori del progetto, provenienti sia da Omceo che dal Politecnico di Torino.

L’obiettivo di questa collaborazione con il Politecnico di Torino è fornire una serie di indicazioni a disposizione di medici, operatori sanitari e cittadini su come ridurre al massimo i rischi di contagio – spiega il presidente Omceo Torino Guido Giustetto -. Le attività di beta test con l’Asl To5, con le strutture sanitarie e i medici che hanno aderito, e che ringrazio, ci consentiranno di aggiornare e migliorare il documento in base ai risultati ottenuti”.

“Si tratta di una sperimentazione che ci potrà tornare utile nel prossimo futuro, in quanto consente una analisi di fattibilità da applicare nelle diverse realtà sanitarie e assistenziali del territorio – sottolinea il direttore generale dell’Asl To5, Massimo Uberti -. Siamo lieti di poter dare il nostro apporto nell’ottica di collaborazione con Politecnico di Torino e Ordine dei Medici di Torino”.

Il documento, disponibile sui siti dell’Ordine dei Medici di Torino e del Politecnico di Torino, prende in considerazione gli studi dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dei medici di continuità assistenziale e degli specialisti ambulatoriali, le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e alcune strutture del territorio. Sono state effettuate modellizzazioni delle diverse condizioni di erogazione delle prestazioni sanitarie, formulando raccomandazioni utili a mitigare i rischi, con approfondimenti sulle corrette procedure di sanificazione di superfici e ambienti, sull’uso dei dispositivi di protezione individuale e sull’importanza di intensificare l’informatizzazione dell’attività sanitaria, dal punto di vista amministrativo e clinico.

Il lavoro di “beta testing”, seguito da un gruppo di lavoro specifico Omceo-Politecnico di Torino, prevede confronti e valutazioni congiunte con i professionisti che operano nelle strutture e negli studi, sopralluoghi in presenza e valutazioni a distanza. Entro il mese di settembre il documento verrà aggiornato con le risultanze di questa attività.

“Ritengo che sia un progetto di grande importanza – commenta la dottoressa Silvia Gambotto, pediatra e coordinatrice della commissione Epidemiologia, Prevenzione ed Educazione dell’Ordine dei Medici -. Aver previsto, contestualmente all’andamento dell’epidemia, raccomandazioni differenziate per le diverse realtà, ognuna con le proprie esigenze, è di estrema utilità e ci aiuterà a risolvere molti problemi pratici”.

 “Come specialisti abbiamo dato e daremo il nostro contributo segnalando le problematiche emerse e confrontandoci sulla fattibilità delle indicazioni che sono state elaborate – rimarca il dottor Fernando Muià, consigliere Omceo e specialista ambulatoriale -. Auspichiamo che anche le altre Asl possano tenere conto dei risultati di questa sperimentazione, per la sicurezza degli operatori sanitari e dei cittadini”.

“La collaborazione con Omceo degli specialisti del gruppo di lavoro del Politecnico di Torino – conclude il professor Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – ha consentito di garantire quell’approccio multi-specialistico che già si è rivelato essenziale nella progettazione della ripartenza di attività produttive, sportive, di istruzione, di intrattenimento e ora porterà i suoi frutti anche nel contesto sanitario”.