Ambulatori medici nei luoghi di cultura: “Una sfida affascinante per migliorare il rapporto medico-paziente”

“Abbiamo accolto con molto interesse il progetto di sperimentare l’attività di ambulatori medici nei luoghi di cultura: verificare come la relazione medico-paziente possa migliorare se immersa in un ambiente dal forte impatto culturale era un’idea troppo affascinante per non essere colta.

Questo ci ha portato anche a superare alcune perplessità iniziali legate al momento e alle conseguenze che la pandemia Covid ha lasciato sui medici. Una recente ricerca ha evidenziato come siano in fortissimo aumento fra i colleghi lo stress, la difficoltà di conciliare il lavoro con la famiglia, la moral injury, problematiche di salute come l’insonnia. Tuttavia proprio partendo da questo disagio abbiamo voluto lanciare una sfida che va in senso opposto, al rafforzamento del rapporto fra medico e paziente”.

Lo dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, a proposito del progetto Cultura di Base, presentato questa mattina al Museo Egizio, un’iniziativa della Fondazione per l’architettura / Torino a cui l’Ordine partecipa con Circolo del Design, ARTECO e ASL Città di Torino e che si inserisce nel percorso Well Impact della Fondazione Compagnia di San Paolo.

I medici di famiglia sono stati selezionati con un bando rivolto a tutti i 600 professionisti operanti nella Città di Torino. Per sei mesi, otto di loro svolgeranno una parte della loro attività ambulatoriale all’interno di musei, biblioteche e poli culturali. Saranno: Sara Vigone (presso la Biblioteca civica Primo Levi), Giovanni Boella e Renato Cela (Museo Nazionale dell’Automobile), Giuseppe Cavallero e Romano Ravazzani (Museo Egizio), Roberta Pietrandrea (Pav Parco Arte Vivente), Carla Capello e Cristina Tarditi (Polo del ‘900).

Al termine della sperimentazione è prevista una fase di valutazione del progetto attraverso tre strumenti differenti: un questionario rivolto ai pazienti sull’alleanza medico-paziente e sul benessere psicologico; l’osservazione della relazione della persona con l’ambiente in cui attende la visita; una valutazione antropologica qualitativa e descrittiva.

 

 

2 maggio 2022

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